Porto di Forio

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Forio:

Il più esteso dei sei comuni dell'isola d'Ischia, si trova sul versante occidentale dell'isola e questa sua esposizione lo rende il luogo migliore per ammirare degli splendidi tramonti.

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- Comune di Forio

Ischia

Ischia è la maggiore delle isole del Golfo di Napoli, nel Mar Tirreno e, con Procida e Vivara, costituisce l'arcipelago flegreo. L'isola dista circa 33 Km da Napoli e circa 20Km da Pozzuoli. Si colloca fra i gradi 40,50' di latitudine settentrionale e 11,55' di longitudine orientale del meridiano di Parigi, ovvero tra i gradi 40,44 di latitudine nord e 13,56',30'' di longitudine est del meridiano di Greenwich. L'isola ha tre porti principali, quelli di Ischia Porto, Casamicciola e Forio, e due porti minori che servono da attracco per le imbarcazioni private che sono quelli di Lacco Ameno e di Sant'Angelo, quest'ultimo nel comune di Serrara Fontana.

La viticoltura ad Ischia ha origini millenarie. Sulla coppa di Nestore, ritrovata a Montevico Lacco Ameno), è incisa una frase che inneggia al buon vino locale e testimonia che gli Antichi Eubei, che avevano colonizzato l'isola, avevano introdotto la coltivazione della vite e quindi la produzione del "nettare degli Dei". La tecnica di coltivazione, in particolare modo, richiama alla tradizione greca e differisce da quella etrusca usata nel centro Italia e nelle zone interne della Campania. La viticoltura è stata alla base dell'economia isolana per lunghi periodi storici, condizionandone la vita e i costumi degli stessi abitanti. Le colture sull'isola si estendono dalle coste fin sugli irti pendii montani dove cellai e terrazzamenti, costruiti con rinforzi di muri a secco di pietra di tufo verde, consentono la coltivazione della vite. Dal 1500 il vino bianco sfuso veniva esportato via mare verso la terraferma ai principali mercati italiani e stranieri fino in Dalmazia, veniva posto in "carrati" trasportati dalle vinacciere (barche a vela). Dal 1955 a oggi il cambiamento dell'economia isolana è stato radicale. Lo sviluppo rapido del turismo, che è diventato la principale risorsa economica dell'isola, ha indebolito e in parte cancellato il passato culturale di una tradizione che andava protetta e salvata.